10 raduno Zarantonello
 

Sembra impossibile, son già passati 4 anni dal raduno di Vicenza ed eccoci pronti un’altra volta al via.
È sabato mattina e a Milano, dove vivo, guardo fuori dalla finestra e con un po’ di preoccupazione vedo un muro di pioggia e il cielo così grigio e compatto che non si può presagire il miglioramento; che peccato si prospettano 2 giorni di pioggia e sicuramente l’organizzazione ne risentirà. Tutti questi pensieri però non intaccano l’entusiasmo e si parte per Trissino.
Con il passare dei minuti e allontanandomi da Milano il tempo sembra migliorare e incredibilmente arrivo alle 9.00 e mi accoglie un sole caldissimo e un cielo terso.
Questa volta per me non sarà solo un incontro con i più nel giorno del Raduno ma mi sono proposta per aiutare nell’organizzazione perché voglio conoscere un po’ più da vicino gli Zarantonello.
Non è facile pensare di lavorare e intrattenere rapporti con persone che non conosci e quando penso di presentarmi al punto di incontro ho un attimo di smarrimento perché non conosco proprio nessuno ma penso banalmente di pronunciare la frase: “C’è qualche Zarantonello qui?” e subito vengo sopraffatta da baci ed abbracci, arriva un caffè arrivano le parole, le chiacchiere e le battute come in ogni gruppo di amici che si conoscono da tempo. Non c’è molto tempo per le parole, si deve subito iniziare a lavorare, tutto deve essere pronto e perfetto per domani quando è previsto l’arrivo di 1300 persone; per cui si parte per la villa Marzotto per la riunione di “staff”. Credo bastino pochi secondi per capire, guardando la villa, di essere in un angolo di paradiso, chi, come me, la vede per la prima volta resta a bocca aperta sia per gli esterni sia per gli interni; sono veramente estasiata... ma non c’è tempo per fermarsi i preparativi hanno la priorità e così si inizia con l’allestimento della sala stampa, con il giro di perlustrazione per i giardini, con la preparazione dei cartelli con indicazioni varie e così via... Il clima è festoso, le battute in dialetto veneto, bresciano ed emiliano si mescolano in una Italianissima Torre di Babele che ci fa spesso ridere; si lavora alacremente ma tutti con il sorriso.
La sera giunge in fretta e ci sono ancora molte cose da fare, l’inaugurazione del monumento al migrante e la festa per il paese che ci ospita.
Sono le 20.00 e mentre molte persone partecipano all’inaugurazione del monumento alla presenza delle autorità mentre altre lavorano per preparare la festa nel centro parrocchiale. Si frigge lo “gnocco fritto”, si tagliano i salumi, si prepara la pasta mentre i musici provano i loro pezzi e così è naturale lavorare cantando. La festa è un successo tutti sono allegri, si balla, si canta e si ride nonostante la stanchezza.
Quando tutto è finito con alcune persone vado a vedere il monumento del migrante, è impressionante l’intensità di quella scultura, le persone raffigurate sembrano descrivere la storia di molti, nei loro visi si legge l’ansia, la tristezza, la risolutezza e la speranza.
È l’una di notte quando andiamo a dormire e alle 6.30 dopo un’abbondante colazione si riparte per la grande giornata. La villa è in fermento arrivano molte persone, ecco i Francesi, ecco i Milanesi.. arriva il pullman da Varese e così via... tutti sono strabiliati dalla bellezza del posto, tutti sono ben disposti dalla splendida giornata di sole e molti sono pronti a gustare il rinfresco che viene offerto.
Con gli organizzatori che si devono occupare della Santa Messa vado alla Grotta di Lourdes dove si terrà la celebrazione.
Il coro sta provando, le sedie sono sistemate i doni portati dai partecipanti ci sono, il sole non manca e arriva anche padre Daniele. A Vicenza, padre Daniele mi aveva emozionato con la sua predica e spero di emozionarmi anche oggi.
Inizia la Messa, ci sono tantissime persone e il clima festoso fa sopportare anche il sole cocente su di noi; ed ecco la predica e padre Daniele riesce sempre a farti riflettere, ci da una grande lezione di Fede e di amore. Amore per il prossimo, per la madre terra, per sorella acqua, per fratello sole, amore per tutte le creature che ci circondano; Amore che genera fratellanza e rispetto.... al termine siamo tutti un po’ più arricchiti.
E arriva il momento del pranzo... solo le foto possono raccontare la cornice che accoglie le persone e solo il profumo e i sapori del cibo potrebbero descrivere la delizia di quello che abbiamo mangiato; ma quello che mi ha colpito di più è stata la semplicità con cui sono stata accolta ad un tavolo di persone che non conoscevo e con cui ho parlato e mi sono divertita come del resto ci si può aspettare con una compagnia di Zarantonello!
Purtroppo per me l’ora della partenza arriva presto il tempo di sentire le parole del conte Marzotto che insiste molto sui valori della famiglia e di vedere la magnifica torta che ricorda ancora i migranti, saluto quante più persone possibili e si parte con il rammarico, inoltre, di non poter nemmeno assaggiare la torte del concorso delle antiche ricette.
Sono solo al casello dell’autostrada e già mi mancate tutti, sono stati 2 giorni magnifici e non potrò dimenticarli facilmente.
Ciao Aldo, ciao Francesco, ciao Gianfranco, Roberta, Marianna, Sereno, Paolo, Gianni Giannino, Daniele, Davide, Pino ciao a tutti... spero di rincontrarvi presto.

 

 
 

 
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